Un ricordo molto particolare di Maurizio Costanzo da parte di Giobbe Covatta. Le parole sul compianto giornalista e conduttore.
Interessante intervista a 360° al Corriere della Sera per Giobbe Covatta, pseudonimo di Gianmaria Covatta. Tantissimi spunti tra carriera e vita privata ma anche passaggi decisamente interessanti riguardo una figura importante dello spettacolo italiano e non solo: Maurizio Costanzo. L’uomo ha dato un suo ricordo del compianto giornalista e conduttore.
Giobbe Covatta e il Maurizio Costanzo “segreto”
Covatta, come detto, ha avuto modo di parlare di diversi argomenti e non poteva certo mancare un passaggio su Maurizio Costanzo. “Era straordinario soprattutto per un motivo: era di una curiosità assoluta, quindi poteva ospitare un premio Nobel o un sordomuto ed era in grado di tirare fuori 90 minuti di intervista”, ha raccontato.
Al netto dei complimenti, il ricordo di Covatta è davvero speciale e anche piuttosto inedito: “Come era a telecamere spente? Era di una cattiveria corrosiva, insieme parlavamo malissimo di un sacco di gente, io mi divertivo come un matto. Maurizio ne prendeva uno e lo faceva nuovo nuovo. Era non solo intelligente, ma anche molto divertente”.
L’impegno nel sociale
Tra gli importanti spunti dell’intervista al Corriere, Covatta ha parlato del suo impegno come ambasciatore di Amref, a sostegno dell’Africa. “Quando un responsabile me ne parlò, dissi subito: ‘Amref è cacofonico. Perché non lo chiamiamo Viva l’Afrìca?’ Non ha voluto cambiare nome ma mi ha detto: sai che sei bravo a fare ‘ste stronzate? È cominciata così. Io cerco di fare il comunicatore, anche se ho fatto pure le vaccinazioni ai bambini, ma non è il mio mestiere. Ecco: la mia presenza garantisce comunicazione più che una guarigione sicura”.